Genova,sesso in cambio di favori sospeso il direttore del carcere femminile Sospeso direttore carcere femminile

 

Avrebbe abusato di una detenuta marocchina ricattandola. L’interdizione avrà durata di due mesi

GENOVA – Avrebbe abusato sessualmente di una detenuta marocchina
concedendole in cambio vari favori, tra cui anche il permesso di
rientrare in ritardo in carcere dopo le uscite previste dal regime di
semilibertà. Per questo il direttore del carcere femminile di Genova
Pontedecimo, Giuseppe Comparone, è stato sospeso dall’incarico, per
decisione del gip del tribunale genovese Adriana Petri, su richiesta
dei pm Alessandro Bogliolo e Vittorio Ranieri Miniati. I magistrati
ipotizzano a carico di Comparone i reati di violenza sessuale
continuata e aggravata dal fatto che la vittima era detenuta,
concussione «sessuale», induzione alla calunnia, falso ideologico e
materiale.

LA RICATTAVA – Gli inquirenti si erano accorti che la detenuta
aveva a disposizione un cellulare nel quale custodiva vari numeri di
agenti di polizia penitenziaria che non avrebbe dovuto avere. Nella
rubrica aveva anche il numero di cellulare del direttore del carcere.
Il caso emerse un giorno che la donna non si presentò al lavoro. In
quell’occasione il direttore Comparone fu accusato di avere svolto
accertamenti per appurare dove fosse stata la donna, senza poi
presentare rapporto all’Amministrazione carceraria. Fu la donna stessa,
interrogata dagli inquirenti, a parlare delle violenze sessuali che
sarebbero state perpetrate non come violenza fisica, ma come ricatto.
La donna, dopo l’apertura dell’inchiesta, fu immediatamente trasferita
nel carcere di Monza. Comparone, difeso dall’avvocato Mario Iavicoli,
sostenne un interrogatorio di fronte al gup durato sette ore. Le sue
spiegazioni non sono state giudicate convincenti dal giudice Petri.
L’interdizione avrà durata di due mesi e sarà passibile di reiterazione
dietro richiesta della procura.

 

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