NO VAT 2009

Da Facciamobreccia

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NO VAT 2009

Assemblea nazionale organizzativa

Domenica 25 gennaio, ore 11 – 17

Roma, CSOA Forte Prenestino, via Federico Delpino

Scarica la piattaforma:  IT – ES – EN

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Per contribuire: LOTTO X MILLE

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INIZIATIVE DI PROMOZIONE NO VAT

Verona Torino Palermo

LONDON FOR A SECULAR EUROPE: Vai alla pagina

In concomitanza con NO VAT di Roma si svolgerà una manifestazione di supporto a Londra.

MATERIALI PROMOZIONALI: Vai alla pagina

banner, logo, manifesti, flyer…

 


Iniziative di autofinanziamento per Facciamo Breccia

Iniziative di autofinanziamento per sostenere le spese legali di Facciamo Breccia a:

Torino: sabato 17 gennaio 2009, in occasione della Giornata della Memoria

Torino: venerdì 19 dicembre 2008 serata *NO CHRISTMAS*

Firenze: sabato 20 dicembre 2008 cena NEXTEMERSON 

 

 


14/12/2008 – Firenze: Assemblea Nazionale di Facciamo Breccia

Assemblea Nazionale di Facciamo Breccia

14 dicembre 2008

Firenze – presso la sede di Azione gay e lesbica

Via Pisana 32r

leggi OdG 

LEGGI REPORT DELL’ASSEMBLEA 


Leggi tutto…

 


Facciamo Breccia: un motivo in più per il No Vat del 14 febbraio 2009

Le
dichiarazioni omofobiche di monsignor Migliore a nome del Vaticano in
sede ONU non stupiscono Facciamo Breccia e ci confermano la necessità
di ritornare in piazza a Roma il prossimo 14 febbraio con la quarta
edizione della manifestazione No Vat.

Già
negli anni precedenti abbiamo denunciato come il papato
dell’integralista Ratzinger stia rafforzando l’alleanza
clerico-fascista, con l’obiettivo di affermare un modello di società
chiuso e reazionario, patriarcale, omofobico e razzista.

Il
Vaticano, mentre ci propina quotidianamente un’ipocrita concezione di
“difesa della vita”, continua a sostenere i regimi più liberticidi del
mondo.

Con le
dichiarazioni contro la depenalizzazione del reato di omosessualità di
ieri, arriva l’appoggio esplicito del Vaticano alla pena di morte per
chi pratica l’omosessualità! Contestualmente si ribadisce che la
possibilità di interrompere una gravidanza non voluta non può essere un
diritto delle donne.

Nel
corso dell’ultimo anno Ratzinger è stato accolto da manifestazioni di
protesta ovunque si sia recato: in Brasile, in Australia, in Francia e
negli Stati Uniti – dove ha tenuto un intervento proprio alle Nazioni
Unite.

La
collocazione romana di questa agenzia di repressione impone nel nostro
paese una reazione analoga, per contrastare l’ingerenza politica del
Vaticano a livello locale e globale.

Il
14 febbraio 2009 saremo di nuovo a Roma con la manifestazione No Vat,
per controcelebrare ottant’anni di Concordati tra stato e chiesa e per
dire “Sì” ad autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione,
cittadinanza.

IL COORDINAMENTO FACCIAMO BRECCIA

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VITA TERRA E LIBERTA´ PER LA PALESTINA – 24 gennaio 2009



Contro l’occupazione sionista
VITA TERRA E LIBERTA´ PER LA PALESTINA

Manifestazione regionale per la Palestina
Bologna sabato 24 gennaio, piazza dell’Unità
Partenza corteo 17.30

La
tregua a Gaza, non ferma l´occupazione israeliana in Palestina. Gaza è
un cumulo di macerie, e continuano le provocazioni e le vessazioni a
danno della popolazione palestinese in Cisgiordania. Si è ampliato il
problema dei profughi e dei prigionieri politici palestinesi.
La
popolazione palestinese è riuscita a difendere Gaza, e saluta
giustamente come una vittoria il ritiro delle truppe israeliane. Vi è
stata una ritrovata unità da parte delle organizzazioni e movimenti
arabo-palestinesi sul fronte della resistenza contro i sionisti.

Da
un punto di vista internazionale si è sviluppato in pochi giorni un
vastissimo movimento di solidarietà con la lotta del popolo palestinese
che ha attraversato tutte le città del pianeta. In Europa vi è stata
una massiccia presenza di arabi che hanno manifestato contro
l´imperialismo e il sionismo. I paesi progressisti e socialisti del sud
america: Bolivia, Venezuela, Cuba hanno manifestato concretamente il
loro appoggio alla causa palestinese.

Noi uomini e donne
solidali con la lotta del popolo palestinese possiamo promuovere una
campagna che mini e denunci i rapporti economici tra i paesi europei e
Israele. Sul piano locale chiediamo la revoca degli accordi commerciali
tra la Regione Emilia Romagna e Israele. Inoltre vogliamo l´immediato
ritiro delle truppe italiane dal Libano e ci opporremo alla proposta di
invio di truppe italiane in Palestina. Promuoveremo la campagna
internazionale BDS – Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni – contro
la politica distruttiva di Israele, approvata da una vastissima
coalizione di forze progressiste palestinesi ed internazionali – quali,
sindacati europei, nordamericani e sudafricani – ma ideata e lanciata,
sin dal 2001, proprio da una rete di ebrei che lottano contro
l´occupazione israeliana della Palestina.

Come segno di
solidarietà al popolo palestinesi appendiamo una bandiera palestinese
ai nostri balconi e alle nostre finestre. Fate una fotografia e
inviatela ai giornali e a forumpalestina@libero.it indicando la città.
Infine è importante sostenere la rinascita di una prospettiva popolare
araba, che rilanci la lotta della comunità araba contro l’imperialismo
e il colonialismo sia nelle terre d’origine sia in Europa.

في محاربة الصهيونية
حياة و ارض و حرية لفسلطين
عاشت المقاومة العربية الفلسطينية
من اجل قومية عربية في مواجهة الأمبريالية

COMITATO PALESTINA BOLOGNA

comitatopalestinabologna@gmail.com
http\: comitatopalestinabologna.blogspot.com

Informazione Libera da Gaza

Testi e immagini

Guerrilla Radio >> Il blog di Vittorio Arrigoni dell’ISM da Gaza

Electronic Intifada >> News e commenti in inglese

Free Gaza >> Comenti ed analisi

Palsolidarity >> Commenti ed analisi

Indymedia Israele >> News da chi si oppone alla guerra in Israele

Indymedia Italia >> Aggiornamenti continui in italiano da Gaza e sulle mobilitazioni contro la guerra

Video

Da Gaza >> Il video-blog in italiano di Stefano Savona, l`unica telecamera italiana all’interno della Striscia di Gaza

Repository di Al Jazeera >> I video sotto Creative Commons da Gaza

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La befana vien di notte a salvarti dalle botte



Sabato 20/12 ore 18 P.zza Nettuno


Irrompiamo nel natale con un presidio itinerante, ricordando che la violenza maschile su donne e lesbiche non va in vacanza. Saremo quindi presenti nelle strade con cartelli, volantini e altro per proporre una befana femminista che diffonda informazioni su forme di contrasto alla violenza e che solleciti a tenere sempre alta l’attenzione su di se e sulle donne e lesbiche chi ci stanno accanto.

Unitevi numerose e portate cartelli contro la violenza e se vi va travestitevi da befane ..o .. come volete!

Coordinamento "Quelle che non ci stanno" – Bologna

 

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ADESCHIAMO DIRITTI – SABATO 13 DICEMBRE, ROMA



Noi le gonne non le allunghiamo - Powered by SexyShock

Dalla
presentazione del Disegno di Legge Carfagna sulla prostituzione e con
le ordinanze di tanti Sindaci in Italia si è creato un pericoloso clima
di intolleranza verso tutte le persone che si prostituiscono. Insieme
al ddl si sono avviate campagne politico-mediatiche per alimentare
l’allarme sociale e la paura dei cittadini. Sulle persone socialmente
“deboli” (della cui sicurezza non ci si preoccupa), si vuole oggi
indirizzare l’insicurezza e la paura della gente facendole diventare il
capro espiatorio su cui sfogare le frustrazioni di un Paese che sta
impoverendo in tutti i sensi. La “sicurezza” sta diventando l’abbaglio
e il pretesto per escludere e discriminare i più “deboli”, i “diversi”
e gli “stranieri”, nei confronti dei quali sono aumentate aggressioni,
violenze, discriminazioni che si fanno passare come normali, endemici e
scontati atti di violenza metropolitana, sottacendone l’origine
razzista, sessista, omo-transfobica.

Sulla paura e
sull’insicurezza si sono costruite campagne che non risolvono ma
ingigantiscono i problemi, dei quali si continua a non considerare le
cause cercando semplicemente di eliminare gli effetti per mezzo della
ricetta più semplice, quella di nascondere. Esattamente quello che si
sta tentando di fare con la prostituzione: renderla invisibile. Ma in
questo modo non si tutelano i diritti di nessuno. In questo modo si
riducono i diritti di tutti:

* il ddl Carfagna
sulla prostituzione non tiene assolutamente in considerazione
l’esperienza di tutte quelle persone (trans, donne, uomini) che hanno
scelto liberamente di vendere prestazioni sessuali, né risponde ai
bisogni delle persone che esercitano la prostituzione per vivere o
sopravvivere. Le emargina soltanto, senza neppure offrire una
alternativa;
* inoltre,
contrariamente a quanto afferma il Governo, il ddl aggrava la
condizione di chi è sfruttato ed è vittima della tratta di esseri
umani, fenomeno molto frequente, che riguarda moltissime persone
straniere che si prostituiscono in strada, spingendo le persone nel
sommerso di appartamenti e locali, rendendole irraggiungibili e
completamente sotto il controllo degli sfruttatori;
* infine,
il disegno di legge non renderà i cittadini più sicuri, poiché la
sicurezza si costruisce innanzitutto creando condizioni di benessere
diffuso, di convivenza pacifica, di rispetto, di pari opportunità, di
diritti per tutti e non spingendo al chiuso e nei ghetti fenomeni
sociali e persone che fanno parte della nostra società.

Questo
DDL attacca i principi di libertà garantiti dalla Costituzione, priva
di diritti le persone che esercitano la prostituzione, minaccia
seriamente la loro salute e la loro sicurezza, non tutela l’incolumità
delle vittime di sfruttamento, non permette di portare avanti i servizi
che da anni operano attività di riduzione del danno e di prevenzione
sanitaria che da sempre garantiscono il diritto alla salute dell’intera
comunità (contatto, informazione, sensibilizzazione ed accompagnamento
che svolgono gli operatori sociali direttamente in strada con le
persone che si prostituiscono). Questo DDL rischia inoltre di
depotenziare il sistema di tutela e assistenza delle vittime di grave
sfruttamento e tratta di persone, che pure rappresenta un punto di
eccellenza dell’Italia nel panorama internazionale: le vittime non
avranno più accesso ai programmi di aiuto poiché non potranno essere
più contattate dalle unità di strada, ed anche per le forze dell’ordine
il contatto sarà più difficile.

Ci opponiamo al DDL perché crediamo che le persone debbano essere:

* Libere
dalla violenza, a cui vuole condannarle il DDL Carfagna costringendo le
persone ad esercitare la prostituzione al chiuso, dove è più difficile
difendersi dalla violenza e dove aumenta la precarietà. Il DDL non
considera il fatto che chi si prostituisce non commette reati contro
terzi ma spesso li subisce (violenze, stupri, rapine, sfruttamento,
riduzione in schiavitù); non considera inoltre che violenza,
sfruttamento, riduzione in schiavitù già sono presenti in una parte
della prostituzione al chiuso esercitata negli appartamenti o tramite i
locali notturni. Il DDL inoltre, in evidente violazione degli obblighi
costituzionali ed internazionali assunti dallo Stato italiano
relativamente alla protezione dei minori, prevede il rimpatrio forzato
delle persone minorenni non italiane che si prostituiscono,
costringendole a tornare nei luoghi dai quali sono fuggite. Questo
significa molto spesso immettere una seconda volta le vittime nel
circuito dello sfruttamento e in una condizione di vulnerabilità ancora
maggiore.

* Libere di
poter accedere e di usufruire di servizi e opportunità, mentre invece
il DDL Carfagna – con il suo estremismo securitario e la sua
impostazione esclusivamente repressiva – toglie ogni prospettiva futura
per chiunque voglia abbandonare la prostituzione. Le persone trafficate
vedranno ridotte drasticamente le loro possibilità di accedere ai
programmi di assistenza e protezione sociale in quanto sempre più
irraggiungibili dagli operatori sociali ma anche dalle forze
dell’ordine, che verranno viste come nemiche anziché come un punto di
riferimento. A chi esercita la prostituzione per mancanza di
alternative e a causa della discriminazione (si pensi alle
transessuali), non viene offerta alcuna alternativa, nessuna misura di
supporto all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo.

* Libere
di scegliere, mentre il DDL Carfagna non tiene in considerazione il
fatto che la prostituzione possa essere una scelta, né garantisce aiuto
alle vittime di tratta e sfruttamento, né offre alternative a chi
vorrebbe abbandonare l’attività prostitutiva ma ha bisogno di un
sostegno.

* Libere
dal pregiudizio, mentre il DDL, criminalizzando la prostituzione,
aumenta lo stigma e il pregiudizio verso chi la pratica, esponendo le
persone a violenze, persecuzioni, discriminazioni e maggior
emarginazione.

* Libere
di agire, mentre il DDL, per salvaguardare il “pubblico pudore”, impone
norme di comportamento a tutte e tutti. In questo modo si limita la
libertà, l’autodeterminazione e si ledono i diritti.

Elenco dei promotori

ARCI
ASGI
Associazione Cantieri Sociali
Associazione Giraffa
Associazione Libellula
Associazione NAGA
Associazione On the Road
Associazione radicale Certi Diritti
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute
Consorzio di cooperative sociali “GESCO Campania”
Coooperativa Sociale Dedalus
Coordinamento nazionale transgender Sylvia Rivera
Gruppo Abele
La strega da bruciare
M.I.T. – Movimento di Identità Transessuale
PIAM onlus
Provincia di Pisa
Rivista Carta
Ufficio Pastorale Migranti Piemonte

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Appello cittadino per una mobilitazione antirazzista e antifascista sabato 13 dicembre

Da Assembleantifascistabologna

Il 12 dicembre saranno passati 39 anni da quando una bomba piazzata da
un gruppo di neofascisti spalleggiati dai servizi segreti fece 16 morti
e 87 feriti nell’atrio della Banca dell’Agricoltura, a Milano. Tre
giorni dopo un "malore attivo" e un volo dalla finestra della Questura
suicideranno il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.
Il 6 novembre 2008, a Genova, al riparo dai riflettori della Storia, un
migrante algerino accusato di borseggio, Aufi Farid, è volato dalla
finestra di una stazione dei carabinieri ed è morto. Quello che si sta
chiudendo è stato un anno insanguinato da xenofobia e squadrismo:
Nicola Tommasoli ucciso dai fascisti a Verona, Abdoul Guibrea Milano
massacrato per un pacco di biscotti, Emmanuel Bonsu pestato brutalmente
dai vigili urbani a Parma, gravi aggressioni ad attivisti dei movimenti
a Roma, Pesaro, sul treno Ancona-Rimini. La notte tra il 14 e il 15
novembre a Bologna, sotto le due torri, quattro bonehead forzanovisti
hanno ferito due giovani, uno in modo grave, colpevoli di un look
sgradito e di essersi dichiarati comunisti.
A lui e agli altri aggrediti va tutta la nostra solidarietà.
La violenza dei pubblici poteri e la violenza fascista non hanno mai
allentato la loro stretta. Se ieri era la Strategia della Tensione,
oggi è una Strategia della Paura ad alimentarle. Paura che la retorica
securitaria scatena verso chiunque appaia diverso, perché straniero,
per la sua identità di genere, per una maglietta sbagliata, per il suo
modo di vestirsi o di tenere i capelli.
E "dalla strategia della tensione alla strategia della paura",
raccogliendo una proposta della Rete Antifascista Metropolitana di
Roma, è stato il filo conduttore di iniziative diffuse in varie città
italiane il 12 dicembre 2007. A Bologna un corteo comunicativo ha
attraversato i quartieri Barca e S. Viola, dove i movimenti operai,
antagonisti e libertari bolognesi mancavano da decenni.
Quest’anno riteniamo più che mai urgente e necessaria una presenza di
piazza antirazzista e antifascista nell’anniversario della strage di
Piazza Fontana. Essendo stato proclamato per il venerdì 12 lo sciopero
generale, proponiamo a reti, collettivi, singoli, di costruire per
sabato 13 dicembre una mobilitazione cittadina e plurale che attraversi
nuovamente i quartieri S. Viola e Barca. Un momento di comunicazione e
presa di parola perché non prevalga il silenzio dell’oblio e
dell’intolleranza.

Circolo Arci Iqbal Masih
Lista Reno per il rilancio dello stato sociale
Assemblea Antifascista Permanente
Circolo anarchico "Camillo Berneri"
Associazione Politica e Classe di Bologna
Collettivo femminista Figlie Femmine

(adesioni aggiornate al 30/11/08 ore 15.30)

per aderire: aap-bologna at riseup punto net

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