Tic TaC, Tic TaC
ORE 7:35
Il mattino ha la bestemmia in bocca, rimando due volte la sveglia cercando di rubare ancora un po’ di tregua.
Cazzo, pensavo di essere diversa da mia madre, non credevo che anche io avrei finito per regolare l’orologio 10 minuti avanti per garantirmi l’anticipo psicologico.
Ok, ok mi alzo!Argh, dolore! un altro mignolino sacrificato sull’altare del buio: ma devo cercare di non fare rumore, la coinquilina ha fatto il turno di notte
Vado in cucina, metto su il caffè ed evito appositamente l’oroscopo: la mia giornata tanto è già perfettamente scandita. Il notiziario mattutino di Radio Città del Capro e la preparazione del pranzo pret-a-porter occupano già un buon quarto d’ora, il tempo del cazzeggio è quasi finito ma ho ancora un minuto per sentire che hanno sgomberato Bartali: ma allora è proprio vero, i cattivi stanno chiudendo tutti gli spazi!
La pagina del quotidiano regime.it di Boloña oggi titola così:
Tempo e spazio non quotati in borsa sono illegali: il comune sgombera i centri sociali
Merda, vorrei chiamare qualcuno…fare qualcosa, ma sono già in ritardo per il lavoro e il capo ‘sta volta mi ammazza davvero.
Prendo l’autobus, è così pieno di gente da darmi la nausea e in più non posso nemmeno addormentarmi sulla spalla della signora davanti a me, devo restare ben vigile per giocare a “indovina il controllore”; non posso proprio fare il biglietto, ho solo 3 euro in tasca per tutto il giorno e di prendere la bici non se ne parla nemmeno: rischio di farmi ammazzare nel traffico della mattina e poi ho già la bronchite cronica.
Arrivo in negozio, è tempo di saldi, mi tocca etichettare vestiti tutto il giorno tra un cliente e l’altro. Maledetto contratto in scadenza, devo fare presto, devo fare tanto e devo farlo “bene”: a volte mi chiedo se non sono io a essere in saldo; 6 euro netti l’ora e non posso permettermi nemmeno uno dei calzini che vendo. Ok, ok dai, è un lavoro passeggero, magari…una volta finita l’università trovo qualcosa di meglio, ma sì che lo trovo, come no…alla fine questa è solo la terza laurea…Sarò mica un po’ Ciusy?
Ok, ora di pranzo, mi siedo in piazza al sole, un attimo di pace. E invece no! Uno zelante tutore dell’ordine classifica il mio pranzo portato da casa come degrado e me lo requisisce. Ok, zen, mi raccomando, zen, non piangere, non picchiarlo, non insultarlo: la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Finita la giornata di lavoro posso finalmente correre a Zm 24, per vedere i compagni, parlare dello sgombero di Bartali, chiudere fuori questo mondo impazzito. Mi fermo, strizzo gli occhi e mi ricordo che l’hanno raso al suolo, al suo posto una scintillante rotonda. Sono sola, mi sento sola, ok, ok, niente panico, c’è ancora Amantide. Cazzo, si è già fatto buio, non c’è nessuno in giro perché non si può stare in piazza, non si può stare in strada. La città deserta non è sicura, fa solo paura: mmm…quasi quasi rimpiango i bonghi.
Finalmente arrivo a porta Santo Subito ma hanno cacciato le compagne di Amantide e al posto loro trovo l’associazione apolitica “Il Pollo e l’Acciaio” che organizza un corso di ginnastica tantrica per braccia erettili del terzo millennio.
ORE 21
Ma cosa sta succedendo, come siamo arrivati a questo punto? Dove sono tutt*? Dove siamo tutt*?
TiC TaC, TiC TaC
Ma noi la storia la vogliamo far finire in un altro modo…
ORE 19,00: Finita la giornata di lavoro posso finalmente correre a Zm 24, per vedere i compagni, parlare dello sgombero di Bartali, chiudere fuori questo mondo impazzito. Mi fermo, prendo fiato prima di entrare, c’è un’assemblea cittadina in cui decidere come rispondere agli sgomberi. Uaaaaau, non avevo mai visto così tanta gente! Dopo qualche ora si decide di rispondere a chi ci ha rubato uno spazio liberato. Occupazione dei palazzoni sfitti del quartiere, corteo improvvisato, saltano i lucchetti, si aprono le porte e si spalancano finestre da troppo tempo ricoperte di ragnatele.
ORE 23,00: Driiiiiiiiiiiiiiin… squilla il telefono, mi chiamano le compagne, corro ad Amantide, sta succedendo un casino.
Salgo sull’autobus di fretta con un gruppo di compagne, i controllori alla fermata non ci provano nemmeno a salire, siamo tutte senza biglietto, e loro sono solo due.
Scesi dal bus vediamo quattro energumeni zoppicanti correre lungo via Santo Subito. Uno si tiene anche la testa. Ad Amantide ci dicono che erano dell’associazione apolitica il Pollo e l’Acciaio e volevano lo spazio per fare corsi di ginnastica tantrica per guarire qualche problema legato al sistema nervoso… ma chi era lì li ha prontamente accolti a suon di calci nel sedere. Un tacco scagliato in fronte ha un grande potenziale di convincimento.
Anche lì si è sparsa la notizia di Bartali, e si risponde con una grande occupazione di un palazzo dell’Alma Water…con giardino e piscina!
Chiudo gli occhi respirando l’aria attorno a me… e mi sento a casa.
IL FINALE SIAMO NOI A DECIDERLO…
CI STANNO RUBANDO IL TEMPO, RIPRENDIAMOCI GLI SPAZI!
Noi agiremo per liberare spazi e tempi per riempirli materialmente di tutto quello che le varie sinistre si sono vantate di voler raggiungere ma dove hanno sempre fallito: anti-razzismo, anti-sessismo, pane e salute per tutte e tutti, quiete, intensità, ironia, vita, Rivoluzione. Forse saremo incazzate, stanche e frustrate e anche un po’ isteriche, ma siamo vive!
Figlie Femmine, gennaio 2013
mi piace.mi piace proprio tantissimo.
ah i bidoni della carta.. chi ci pensa ai bidoni della carta?
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